Negli ultimi giorni ha fatto molto parlare di sé l’iniziativa comunicativa adottata dal partito politico spagnolo Podemos. In vista dell’imminente campagna elettorale, gli ex “Indignados” hanno sfoderato una strategia di comunicazione politica a dir poco alternativa, di certo non convenzionale: il programma elettorale sottoforma di catalogo IKEA. Dal momento della sua diffusione, la trovata ha fatto il giro del mondo, cavalcando l’onda virale del web e provocando migliaia di condivisioni, discussioni, commenti. Tralasciando ogni tipo di commento politico o di giudizio sul contenuto, anche noi vogliamo dire la nostra sull’azione di marketing, e lo facciamo copiando gli esperti politicanti durante i loro comizi o esercizi  oratori, cioè analizzando la questione per punti:

  • La scelta di comunicare il proprio programma elettorale tramite il format di quello che è stato definito “il secondo libro più diffuso al mondo dopo la Bibbia”, è quantomeno efficace, oltre che originalissima.
  • La struttura data ai contenuti, cioè l’associazione dei punti del programma con le diverse ambientazioni Ikea, evidenzia una creatività molto elevata che merita i complimenti “super partes”. Nella sezione “cucina”, ad esempio, si parla delle politiche agrarie, in “Terrazze e Giardini” si affrontano i temi delle politiche ambientali, in “illuminazione” le questioni energetiche, e cosi via.
  • I politici che ci mettono la faccia, comparendo in prima persona nelle immagini del catalogo, dimostrano di voler avvicinarsi alle realtà quotidiane dei cittadini, quasi entrando nelle loro case. È già uno sforzo maggiore dei colleghi italiani, che al massimo si mostrano con le maniche della camicia rimboccate.
  • Mentre in Italia i politici più “innovativi” utilizzano i nuovi media per fare inutili proclami o litigare con esponenti del mondo dello spettacolo (vedi i lunghi e culturali scambi di opinione fra Gasparri e il cantante Fedez su Twitter, clicca qui), in Spagna si sono sforzati di inventare delle nuove modalità per comunicare con gli elettori, rendendo un po’ meno noiosa la politica.
  • L’intento, infine, di trasformare i consueti e urlati programmi elettorali in qualcosa di diverso, nuovo, innovativo, alla portata di tutti, ci sembra assolutamente raggiunto. “Vogliamo che sia il programma più letto di sempre”, rivendicano dal partito. Non sappiamo se ci riusciranno, ma di sicuro sarà il più simpatico.

Adesso il dibattito, non solo politico, è aperto. Il mondo come sempre si dividerà in due: genialata o gioco inutile, brand strategy o perdita di tempo, sostanza o fuffa. Ognuno di noi è liberissimo di farsi un’idea, magari tralasciando, almeno per una volta, ogni sorta di condizionamento politico o ideologico. Ce la possiamo fare? Si, podemos 😉